Manfriguli alla “Grusina”

Ristorante Albergo Sassella – Grosio (So)

Deriva dal dialetto grosino: “friguli” significa “briciole” mentre “man” significa “mani”. Una volta gli uomini, prima di andare al pascolo, prendevano le briciole o il pane raffermo, le ammorbidivano con il latte e con la panna e formavano delle “palline” che mettevano poi in tasca, mangiandole all’occorrenza in alta montagna con il formaggio.
La nostra ricetta vede l’aggiunta delle crêpes di grano saraceno lasciando pressoché invariato il ripieno.
È una ricetta nata nel nostro ristorante negli anni ’70.

INGREDIENTI PER LE CREPES (ricetta per 4 persone)

35 gr. farina grano saraceno 35 gr. farina 00
125 ml latte
1 uovo

1 cucchino d’olio
1 pizzico di sale
Con gli ingredienti sopra elencati formare delle crêpes larghe 30 cm. circa e lunghe altrettanto.

INGREDIENTI PER IL RIPIENO

2 hg pane raffermo
75 ml latte
30 ml panna
1.5 hg formaggio Casera Valtellina giovane sale, pepe, noce moscata q.b.

PREPARAZIONE

Lasciare il pane in ammollo nel latte e nella panna per circa mezza giornata. Unire il formaggio e passare il tutto nel tritacarne un paio di volte finché l’impasto risulterà omogeneo e consistente. Formare con i palmi delle mani dei cilindri di 3 cm di diametro posti al centro della crespella. Arrotolata la stessa la si taglia a pezzi di 2/3 centimetri di lunghezza. Le girelle ottenute vengono adagiate verticalmente in una teglia imburrata, pennellate con burro fuso e infornate per 10 minuti a 200°

Stenderlo a forma di salame e avvolgere le crêpes pennellate con le uova (fare due giri intorno all’impasto). Tagliare il cilindro a tocchetti di circa 3 cm e cuocere in forno per circa 10 minuti a 180°.

Dato il composto piuttosto consistente, si fanno con i palmi delle mani dei cilindri di 3 cm di diametro posti al centro della crespella. Arrotolata la stessa la si taglia a pezzi di 2/3centimetri di lunghezza. Le girelle ottenute vengono adagiate verticalmente in una teglia imburrata, pennellate con burro fuso e infornate per 10 minuti a 200°. Si degustano ben calde soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Il nome deriva dal fatto che nei tempi passati invece di utilizzareil pane raffermo si raccoglievano le briciole (friguli), si ammorbidivano con il latte e la panna e si formavano delle “palline” con le mani da portare al pascolo in alta montagna per il pranzo.